Il tema principale dell’album è l’inutilità del viaggio come mezzo di conoscenza.
Tra le canzoni di questo disco spicca Autogrill, che narra di un amore solo sfiorato. La narrazione è quasi irreale, tutto pare sospeso in un non precisato contesto cronotopico lontano dallo scorrere naturale e oggettivo degli eventi. I registri temporali sono due, il presente e una dimensione, parallela ma “aliena”, che non viene precisamente definita. I due topos temporali si mescolano confondendo così la percezione dell’ascoltatore sovrastato dal frenetico susseguirsi degli eventi. Nella canzone il dettato del pensiero pare sovrapporsi all’analisi analitica e funzionale della realtà risultando così estremamente “surreale”.
Gulliver è ispirato al personaggio di Jonathan Swift, relativamente agli incontri con i lillipuziani e con i giganti. Shomèr ma mi-llailah? è una citazione biblica e significa in ebraico “Sentinella, quanto resta della notte?”. La canzone racconta di una sentinella in un avamposto militare nel deserto. Inutile si svolge in una giornata feriale a Rimini in una giornata tardo invernale, in un incontro tra due ex amanti che rimanda proprio alle tematiche della sua Incontro.
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